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Pista Ciapparazzo
2016

La condotta “Ciapparazzo” ha inizio dal territorio di Bronte e con uno sviluppo ad anello nell’ultima fascia dei comuni pedemontani, raggiunge attualmente il partitore P3, nel territorio di Pedara, interessando pure i comuni di  Adrano, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Ragalna, Belpasso, Nicolosi. Lungo il tracciato, che in parte ricade dentro il perimetro del Parco dell'Etna, esiste una pista  di circa m. 4 di larghezza,  necessaria per gli interventi di manutenzione, che dovrebbe essere nella completa disponibilità dell’Acoset, ma in realtà oggi in molti punti è inaccessibile, perché in alcuni casi sono state realizzate delle recinzioni abusive ed in altri ostacoli provvisori ne impediscono il  transito.

Il recupero della disponibilità totale del tracciato, garantirà la possibilità per il personale dell’Acoset di intervenire celermente per le manutenzioni, di controllare con continuità il tracciato ed evitare perdite e furti di acqua, evitando contestualmente che alcuni tratti  diventino discariche abusive con grave danno per l’ambiente.

Con questo fine, dopo un protocollo di intesa con il Parco dell' Etna, è stato portato avanti il progetto per il recupero funzionale della pista con l’opportunità di utilizzare il tracciato anche per delle fruizioni compatibili. Una di queste è quella di percorso ciclopedonale, incentivando la mobilità sostenibile soprattutto come attrattiva turistica attraverso un territorio che merita di essere salvaguardato e valorizzato. Il progetto, dando corpo all’acquedotto come infrastruttura, consente di percorrere la “Via dell’Acqua” e attraversando territori paesaggisticamente vari può diventare la spina dorsale di tanti itinerari naturalistico-culturali con il supporto delle varie strutture ricettive esistenti o future, e rappresentare un esempio di sviluppo territoriale integrato.

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